Lo Spazio Libero Utopia dalla prossima settimana non ci sarà più.
O meglio: tornerà ad essere uno dei tanti luoghi abbandonati e inaccessibili, tristi monumenti al
degrado che una certa politica volutamente crea e alimenta.
Questo posto è nato nel 2014 all’interno di una delle tante aree dismesse e abbandonate della
nostra città.
L’edificio era ed è tutt’ora di proprietà dell’ENI: multinazionale statale, colosso petrolifero
mondiale specializzato nel calpestare i diritti umani e in stupri ambientali in nome del sacro ed
intoccabile profitto.
A seguito di una costante opera di ristrutturazione e di bonifica, che come spesso avviene
all’abbandono di aree industriali non più produttive non era stata adeguatamente eseguita, uno
dei tanti luoghi inutilizzati delle nostre periferie è stato per quattro anni un luogo di socialità e
di confronto politico, grazie ai progetti e agli sforzi di chi lo ha attraversato.
Abbiamo imparato tante cose in questi anni, abbiamo visto passare tante persone e tanti
progetti sarebbero potuti ancora nascere, ma i tempi sono cambiati all’alba di un “nuovo”
governo che, come ci aspettavamo, sa dare un’unica risposta ai tanti problemi che
coinvolgono il nosto paese e la nostra città: repressione nei confronti dei più deboli e delle
poche voci che ancora hanno il coraggio di esprimere il proprio dissenso.
Oggi come ieri, siamo certi e determinati a portare avanti l’idea che lottare per costruire una
realtà diversa per se stessi e per gli altri sia non solo possibile, ma dovere di chiunque voglia
essere uomo o donna libero e consapevole, pertanto non finisce qui.
Domani è un altro giorno.
I ragazzi e le ragazze dello Spazio Libero Utopia.
Spazio Libero Utopia
spazioliberoutopiagenova@inventati.org