UTOPIA NON È UN LUOGO MA UN’IDEA

Lo Spazio Libero Utopia dalla prossima settimana non ci sarà più.

O meglio: tornerà ad essere uno dei tanti luoghi abbandonati e inaccessibili, tristi monumenti al
degrado che una certa politica volutamente crea e alimenta.
Questo posto è nato nel 2014 all’interno di una delle tante aree dismesse e abbandonate della
nostra città.
L’edificio era ed è tutt’ora di proprietà dell’ENI: multinazionale statale, colosso petrolifero
mondiale specializzato nel calpestare i diritti umani e in stupri ambientali in nome del sacro ed
intoccabile profitto.
A seguito di una costante opera di ristrutturazione e di bonifica, che come spesso avviene
all’abbandono di aree industriali non più produttive non era stata adeguatamente eseguita, uno
dei tanti luoghi inutilizzati delle nostre periferie è stato per quattro anni un luogo di socialità e
di confronto politico, grazie ai progetti e agli sforzi di chi lo ha attraversato.
Abbiamo imparato tante cose in questi anni, abbiamo visto passare tante persone e tanti
progetti sarebbero potuti ancora nascere, ma i tempi sono cambiati all’alba di un “nuovo”
governo che, come ci aspettavamo, sa dare un’unica risposta ai tanti problemi che
coinvolgono il nosto paese e la nostra città: repressione nei confronti dei più deboli e delle
poche voci che ancora hanno il coraggio di esprimere il proprio dissenso.
Oggi come ieri, siamo certi e determinati a portare avanti l’idea che lottare per costruire una
realtà diversa per se stessi e per gli altri sia non solo possibile, ma dovere di chiunque voglia
essere uomo o donna libero e consapevole, pertanto non finisce qui.
Domani è un altro giorno.
I ragazzi e le ragazze dello Spazio Libero Utopia.

Spazio Libero Utopia
spazioliberoutopiagenova@inventati.org

13 luglio 2018 – Educazione Libertaria, Parte 2° + supporto progetti educativi

ORE 18Cosa è l’educazione libertaria e da dove nasce? Tra teoria e pratica.
Parteciperanno i due percorsi liguri di educazione libertaria: Officina del cresceree, di Genova, e I Semi della Terra – APS Vassilissa, di Savona.

ORE 20Cena buffet per supportare il percorso savonese I semi della Terra.

ORE 21.30Serata per supportare il percorso genovese Officina del Crescere con NEIVE, BARCHE A TORSIO. Ingresso 5 euro

DOMENICA 1 LUGLIO ore 16 – “LA STAMPA LIBERTARIA OGGI”

ORE 16 – “LA STAMPA LIBERTARIA OGGI”

“Qual è lo stato dell’informazione oggi? e quale ruolo ha o può avere la stampa libertaria oggi?”

Ne parleremo con 4 pubblicazioni libertarie: A, Cenerentola, Malamente, Umanità Nova. “I media istituzionali sono inefficaci per diffondere le idee non conformi al sistema, ieri come oggi. Riviste, manifesti, giornali, periodici ecc. alternativi ai media ufficiali sono stati e sono necessari per descrivere le manifestazioni di massa, sviluppare teorie e pratiche antagoniste, denunciare i crimini delle istituzioni statali e religiose; questi sono gli scopi che la stampa libertaria deve e dovrebbe sviluppare” (da Anarchopedia)

ORE 20 – CENA DI AUTOFINANZIAMENTO

La pratica dell’autogestione + Cena Autofinanziamento

Registrazione della presentazione del libro “La pratica dell’autogestione”
 

 

ORE 16.00 – presentazione del libro”La pratica dell’autogestione” con l’autore Antonio Senta.

ORE 20 – Cena di autofinanziamento

 

“Oggi che la razionalità dell’homo oeconomicus, basata su individui parcellizzati ed egoisti, è sempre più messa in discussione dopo i disastri umani e ambientali cui ha portato, un’altra razionalità va configurandosi nello spazio socio-economico, quella dell’homo reciprocans, basata su un altruismo cooperativo e solidale che trova nell’autogestione gli strumenti più adatti per trasformare la società.

L’autogestione, intesa come una pratica organizzativa caratterizzata da forme di cooperazione non gerarchica, è una trasformazione del tessuto socio-economico immediatamente applicabile in ogni tempo e spazio. Intrecciando discipline diverse, un economista e uno storico dimostrano – ricorrendo anche a test sperimentali basati sulla teoria dei giochi – come sia non solo possibile ma persino conveniente sostituire la prevalente I-rationality, basata sulla competizione e l’interesse personale, con una emergente we-rationality, basata sulla solidarietà e l’aiuto reciproco. Si delinea così un’inedita analisi che peraltro conferma quello che i libertari vanno sostenendo da oltre centocinquant’anni, ovvero che l’idea di una società cooperativa gestita dal basso non è un’utopia ma un progetto a portata di mano. Come testimoniano le molteplici correnti autogestionarie già attive nel tessuto sociale – dalle scuole libertarie alle reti di produzione e consumo, dai fautori dei beni comuni ai movimenti per la decrescita, ecc. – che vanno sperimentando in una miriade di qui e subito le tante forme dell’autogestione.”

 

Nelle stazioni di Genova verranno installati tornelli che filtreranno gli utenti “bravi” che pagano il biglietto e/o gli abbonamenti, da quelli “cattivi” che non lo fanno.
Il trasporto pubblico dovrebbe dare la possibilità di spostamento a chiunque : da chi si muove per andare al lavoro e a scuola, a chi lo fa per raggiungere gli amici e le amiche o il proprio amore.
Tuttavia, in periodo di crisi economica diventa sempre più difficile per gli utenti arrivare a fine mese e pagare il trasporto. Precari, disoccupati, situazioni disagiate, possono utilizzare le tariffe ridotte presentando l’Isee e nonostante ciò possono avere difficoltà con i pagamenti. Non parliamo poi di chi lavora in nero o con miseri contratti di collaborazione che non si può permettere tale privilegio.
Ci si dovrebbe domandare con quale coraggio si possono installare tali limitazioni al trasporto. La risposta è che si vogliono treni per le fasce più abbienti mentre i poveri si dovranno arrangiare. Il trasporto se è realmente pubblico dovrebbe essere gratuito, attraverso la tassazione delle grandi fortune, e utilizzabile da tutti senza dover inseguire la logica del profitto.

Per un trasporto pubblico e gratuito!

Dobbiamo aspettare che ci scappi il morto?

Venerdì 12 Gennaio, a Genova, 10 persone, che giravano nei pressi del covo fascista di CasaPound, sono state aggredite da circa 20/30 di loro con bottiglie, bastoni e pure un coltello. Mentre i compagni e le compagne arretravano, una persona è caduta e chi gli ha prestato soccorso è stato raggiunto dai militanti di casapound che l’hanno ferito alla schiena. Niente di grave ma poteva andare molto peggio. Il giorno dopo celere e Digos presidiavano la sede per tutelare I vigliacchi fascisti. Niente di nuovo, la storia si ripete, nulla ci sorprende. Non possiamo lasciare che questo episodio cada nel silenzio. Solidarietà al compagno ferito.

2 DIC: Neofascismo: contro la galassia reazionaria nel nuovo secolo

RELAZIONI:
-Eversione nera negli anni ’70 e le bombe di Savona
-Lo sviluppo delle forze reazionarie e la crisi economica
– Il rapporto del fascismo con il potere e la crisi economica
– Il razzismo arma contro i più deboli

Al seguente link troverete la registrazione audio dell’incontro svoltosi ieri sui Neofascismi: https://www.arkiwi.org/path64/c3BhemlvbGliZXJvdXRvcGlhL0luY29udHJvcHViYmxpY29OZW9mYXNjaXNtaQ/html

 

Organizzazioni comuniste anarchiche/libertarie +cena + Bresci chi?

Organizzazioni comuniste anarchiche/libertarie +cena + Bresci chi?

Sabato 18, dalle ore 18 presso lo Spazio Libero Utopia, Via Ronchi 59, Genova Multedo.

 

Ore 18 – Incontro europeo delle organizzazioni comuniste anarchiche/libertarie.
Presentazione della situazione nazionale e discussione.
Con la presenza di Alternative Libertaire – Francia; Workers Solidarity Movement – Irlanda; Organisation Socialiste Libertaire – Swizzera; Ffederasiwn Anarchaidd Cymru – Galles; Embat – Catalunia (presenza da confermare).

Ore 20 – CENA: MINESTRONE ALLA GENOVESE (5 euro). Per prenotare scrivere a Simone entro GIOVEDÌ 16 – EMAIL: simonesalazione@hotmail.com
oppure
fb: Alan Poe

ORE 22 – “Bresci chi?!” (Teatro degli zingari)
A Milano nel maggio del 1898 l’esercito sparò sulla folla che da giorni protestava contro l’aumento dei prezzi, la mancanza di lavoro che spingeva ad emigrare e la mancanza di diritti civili e politici. In quelle giornate di maggio si contarono più di cento morti. La notizia arrivò a Patterson, negli Stati Uniti, dove si erano trasferiti molti emigranti italiani per lavorare nelle fabbriche tessili. Due anni dopo, un operaio toscano varcò l’oceano per tornare in Italia con una pistola e un’ idea.

Al link presente troverete le registrazioni dell’incontro pubblico del 18 novembre. https://www.arkiwi.org/path64/c3BhemlvbGliZXJvdXRvcGlh/html