Archivio mensile:Novembre 2015

PRESENTAZIONE LIBRO “I DANNATI DELLA METROPOLI” di Andrea Staid

SABATO 19 DICEMBRE  ORE 15.30

SPAZIO LIBERO UTOPIA

VIA RONCHI 59, GENOVA MULTEDO

Esistono da sempre due città, una legale e l’altra illegale, i cui confini si spostano a seconda delle epoche storiche e delle necessità economiche contingenti. Spesso gli abitanti di queste due città si sfiorano, interagiscono, confliggono. Sulle loro contaminazioni si costruisce il tessuto sociale. Quasi
sempre gli abitanti della città oscura non hanno voce sui media ufficiali: sono un numero, una statistica o un titolo di giornale. I dannati della metropoli nasce dalla necessità di far parlare i protagonisti del disagio e della devianza che vivono e attraversano le nostre metropoli.

Sulle tracce di Danilo Montaldi e della scuola di Chicago, animato da un bisogno radicale di far uscire l’antropologia dalla torre d’avorio dell’accademia, Andrea Staid si è messo in ascolto delle voci della città oscura, senza pregiudizi. Con una ricerca che è frutto di anni passati con i migranti, iscrivendosi in maniera del tutto nuova al filone dell’antropologia delle migrazioni,
contaminato con l’etnografia e la storia orale. Il cuore del saggio
è rappresentato dall’analisi di un caso specifico spesso al centro della cronaca, su una via e più precisamente un grande palazzo soprannominato dalla stampa “il fortino della droga”, situato in un quartiere centrale di Milano (via Bligny 42). Un caso celebre e paradigmatico, raccontato per la prima volta attraverso le voci dei protagonisti.

Ne è uscito un affresco di storie ascritte al mondo della strada, una etnografia della criminalità migrante o meglio dell’uscita dal confine della legalità, un saggio su chi si ribella a un destino di schiavitù, cercando di fuggire da un carcere o semplicemente andando a ingrossare per scelta le fila del nuovo milieu criminale metropolitano. Un viaggio tra vite al limite ed economie
informali, con cui la case editrice Milieu inaugura un suo nuovo filone di ricerca, focalizzando l’attenzione anche sul presente, con il consueto rigore analitico e la passione per la narrazione orale, fornendo strumenti non omologati per comprendere le trasformazioni in atto.

Andrea Staid è nato nel 1982 a Milano. Storico e antropologo, giornalista
e scrittore, editor della casa editrice elèuthera, scrive per diverse
riviste tra cui “A”, “Libertaria” e “Alfabeta”. È autore de Gli arditi del popolo
(Edizioni La Fiaccola) di Le nostre braccia. Antropologia delle nuove schiavitù e de I Senza Stato
(Agenzia X).iDANNATIDELLAMETROPOLI

365 giorni a 365 gradi… Oltre il possibile!

20150916_185613Il 29 novembre 2014 entravamo in quello che in quel momento è diventato lo Spazio Libero Utopia. Dopo un anno siamo ancora qua e abbiamo trasformato un luogo abbandonato da 40 anni in uno spazio attraversato quotidianamente da molte persone. Sono stati fatti incontri, presentazioni, proiezioni, concerti… In 365 giorni, attraverso pratiche come l’autoproduzione, il recupero e il riciclaggio, abbiamo dimostrato che un altro modo di vivere è possibile scardinando le basi di questo sistema consumistico (produrre, comprare, consumare, gettare via) che si crede immutabile.

L’unica alternativa desiderabile è quella che costruiamo a partire da noi stessi, per questo il meccanismo della delega non ci appartiene.

L’alternativa bisogna crearsela affrontando i vari ostacoli ed imparando dagli errori commessi, la situazione in cui siamo e i disagi che viviamo derivano dal miglioramento cominciato dall’uomo primitivo. Oggetti, che ci hanno aiutato a stare meglio nel corso degli anni come il frigo, la macchina, gli indumenti, attraverso il lavoro perpetuano le leggi del mercato in cui si tende a produrre merce in surplus che viene gettata via nuova.

“L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro” così facendo ci hanno anche legato con catene invisibili al dio Denaro per il quale sacrifichiamo la nostra vita. Riteniamo sia uno dei problemi principali di questa società e apparentemente uno dei più complessi da risolvere.

Noi non abbiamo una soluzione completa a tutti i problemi… Non rassegnandoci a quest’esistenza, provando e imparando dai nostri errori stiamo allentando la morsa sui nostri polsi e le nostre menti.

Noi siamo qui a dimostrare che un’alternativa, anche se difficile, è possibile per questo siamo un’anomalia tra le tante che si vorrebbero isolare e eliminare.

Ci teniamo a sottolineare che l’occupazione illegale , condannata e perseguita dallo Stato, sia servita a creare uno spazio di aggregazione, socialità e confronto che nel ponente genovese prima mancava. Nessun istituzione o partito si preoccupa dei giovani, disoccupati, migranti, questi nuovi poveri. Le varie sedi dei partiti e circoli sono solo li per bellezza: sono locali vuoti senza nessuna attrattiva o utilità e campano con i soldi che potrebbero essere destinati al territorio (dalle scuole agli ospedali fino al dissesto idrogeologico). Per questo rivendichiamo la pratica della riappropriazione diretta e dal basso di tutto!

Dal 2014 a Multedo, ovunque contro chi sfratta, sfrutta e opprime.

Se anche tu cerchi un’alternativa, sappi che non sei solo/a ci sono già gruppi di persone che ne parlano e si organizzano. Ci organizziamo negli spazi liberati della nostra città e ci troverai nelle strade di periferia e nei vicoli del centro.

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