Il prossimo 23 maggio si terrà in 50 Paesi la terza MAM – March against Monsanto.
Alla MAM, Marcia Globale contro Monsanto, si prevede una vasta partecipazione e l’intenzione della manifestazione è di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di bandire gli OGM assieme a una crescente pressione politica in materia di agricoltura e sulle pratiche commerciali aziendali di Monsanto e per lottare per l’etichettatura degli alimenti che contengono OGM. La manifestazione globale coinvolge 38 nazioni di 6 continenti con la partecipazione di 428 città per una soluzione pacifica.
Gli OGM secondo molti scienziati, sono sospettati dai causare danni alla salute umana, come sterilità, reazioni immunitarie, allergie e aumento dei rischi di cancro, tanto che in 828 hanno firmato una lettera aperta, inviata ai capi di Stato di tutto il mondo in cui sono espresse una serie di preoccupazioni circa l’uso degli organismi geneticamente modificati per l’alimentazione umana.
Ma perché l’obiettivo è la Monsanto? E’ la multinazionale più potente nel settore biotech e ha sotto brevetto migliaia di semi, tra cui gli OGM e tanti prodotti per l’agricoltura tra cui l’erbicida Roundup a base di glifosato recentemente indicato dallo IARC, l’Agenzia per la lotta al cancro dell’OMS – Organizzazione Mondiale della sanità- come probabile cancerogeno.
L’Europa ha approvato recentemente 10 nuovi OGM e confermati 9, seppur lasciando ai singoli Stati membri la possibilità dio autorizzarli sul proprio territorio. Ma si tratterebbe di una finta possibilità poiché sarà complicato impugnare la questione nei tribunali.
Spiega Daniel Romano di Gateway Green Alliance:
Monsanto sta mandando in rovina gli agricoltori, causando sterilità del terreno per le monocolture, la perdita della biodiversità e il collasso degli alveari. Inoltre, le loro pratiche costituiscono una vera minaccia per l’agricoltura biologica e la perdita di piante autoctone. Sta causando dipendenza verso un sistema alimentare centralizzato. Insomma, è la ricetta per la carestia globale.
Gli OGM sono stati rimossi e banditi da Austria, Bulgaria, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Giappone, Lussemburgo, Madeira, Nuova Zelanda, Perù, Sud America, Russia, Francia e Svizzera.
Conclude Barbara Chicherio di Gateway Green Alliance
Monsanto non vuole che i consumatori sappiano cosa mangiano e sta continuando a combattere in modo aggressivo l’etichettatura degli OGM negli alimenti.Attualmente un ex lobbista della Monsanto è uno dei rappresentanti impegnati nella redazione del più grande accordo commerciale internazionale, il TPP (Trans Pacific Partnership) dove è prevista la non etichettatura degli alimenti OGM.
Fonte: Blogeko